Controversie 2 - La Sindone di Torino

Vai ai contenuti

Guido Ceronettin nel suo libro Elogio dell'incertezza, parla dell'annuncio del Cardinale Ballestrero, riferito all'esame radiocarbonio eseguito nel 1988 sulla Sindone. L'arcivescovo di Torino ha riportato che il Sacro Lino non poteva appartenere all'epoca di cristo, ma che risaliva a una data compresa tra 1260 e 1390 Ceronetti si chiede: se è vero che la Divinità non può patire un reale supplizio e non può lasciare in una tela di lino un'impronta d'uomo, allora può la resurrezione materiale di Cristo essere documentata scientificamente e  storicamente? La risposta è no. Ma - aggiunge lo scrittore - la forza di questo Lenzuolo gli deriva da una lunga tradizione di venerazione, il sacro si regge su quella forza, sulle migliaia di ceri accesi nei secoli davanti ad esso, con atti che lo hanno reso significativo per milioni di persone nel mondo. "Quando ero bambino -scrive Ceronetti - dell'impregnazione cristica della Sindone conservata in Duomo nessuno dubitava. Faceva parte della torinesità essere nati e abitare - se non si era di piazza Balilla! di Madonna di Campagna! - nella bisettrice radiosa dell'emanazione sindonica: salvacondotto magico, privilegio di nascita. I dubbi sulla Sindone erano leciti a una signora Levi, a un ragioniere Iona, ha un appena tollerato barbèt valdese, che però evitavano di far noto il loro scetticismo. Essere nati in prossimità di qualcosa che abbia aura e suggello sacro attenua la sventura di entrare in un mondo di fenomeni incomprensibili accompagnati da dolori immeritati: c'è il talismano, c'è l'oracolo (...) Umiliata a reperto per indagini di questura - a macchie di assassinato e impronte portate alla scientifica il mattino dopo - la Sindone si è sbiancata, l'immagine ha emigrato. In cose tanto fragili, volere prove da esibire a dei fatui, niente di più omicida!... E' scientifica, è storica, è documentabile, la resurrezione materiale di Cristo cuore del delirio paolino? Non aver capito che l'umanità d'oggi ha più bisogno di miracolo che di pane, l'averla sottoposta a un freddo esame di laboratorio le ha tolto questo alone mistico...".
Nel libro che ho scritto sulla Sindone non prendo alcuna posizione, mi limito a ricostruire la storia di queste icona, la più misteriosa delle cristianità nella cui debole immagine dai contorni sfuggenti milioni di persone hanno scorto un rimando alla vicenda storica di Gesù di Nazareth...


Torna ai contenuti